Finalmente svelato il trucco per evitare di buttare le pentole rigate: è possibile recuperarle e utilizzarle ancora.
A chi non è mai capitato di rigare una pentola? Che sia per una lavata troppo energica, una spugna eccessivamente abrasiva, o qualche persona poco attenta che ha usato con scarso garbo la forchetta per girare qualche melanzana, finalmente non dovrete più buttarle.
Parliamo, nello specifico, di padelle anti-aderenti, che se rigate perdono, appunto, la patina antiaderente. Il rivestimento è in un materiale chiamato Teflon, che per anni è stato considerato, erroneamente, di natura cancerogena. Questa notizia è stata smentita ufficialmente dall’American Cancer Society.
Dal 4 luglio 2020, comunque, è stata varata una normativa per limitare l’utilizzo del PFOA, un acido che risulterebbe tossico solamente se in grande quantità per la salute degli operai impiegati nella realizzazione di pentole antiaderenti. Il vero rischio, quando la pentola si riga, non dipende dal Teflon.
Quando righiamo una padella, la parte metallica che fuoriesce, che è sottostante al rivestimento, contiene Nichel, ed è questo che costituisce un problema a cui prestare molta attenzione.
Secondo gli esperti del settore, sarebbe bene evitare di utilizzare pentole con metalli pericolosi all’interno: parliamo di prodotti in ceramica, terracotta, le pentole antiaderenti, quelle di rame, acciaio, alluminio.
I materiali sicuri al cento per cento sono la ghisa e il vetro pyrex, che è possibile utilizzare con diverse cotture, sia al forno sia sulla piastra.
Il trucchetto per riportare in auge le nostre pentole rigate è il seguente: bisogna osservare bene la parte rigata, magari con una lente di ingrandimento, e capire se si tratta di un graffio “trattabile”. Infatti, se il graffio è troppo profondo, è bene comunque buttare il prodotto e procurarsene uno nuovo.
Invece, se il graffio è abbastanza superficiale, bisogna procedere così: basta mettere abbondante olio di semi e porre la padella sul fuoco; dopo 5 minuti iniziamo ad aggiungere del sale grosso fino a creare uno strato spesso di un dito; bisogna poi mescolare finché non vediamo formarsi un disco di sale più duro e imbrunito. Infine, basta togliere il contenuto della padella senza rilavarla. L’importante è specificare che tale procedimento è valido solo nel caso di un unico graffio superficiale, mentre se la riga è profonda o i graffi sono più di due, è bene procedere alla sostituzione del prodotto.