L’assurdo accadimento legato al GF Vip: abuso in discoteca, drogata senza il suo consenso, ha il coraggio di raccontare.
Un evento del genere non è certo facile da riportare in pubblico. Molto spesso la vittima avverte alcuni sentimenti di profonda vergogna o non parla per evitare il rischio di dover rivivere quel trauma.
Questa volta, la vittima dell’abuso è riuscita a parlare, e di questo dovremmo solo ringraziarla vista la grande utilità di avere questo tipo di testimonianze, per comprendere davvero quale sia la portata del fenomeno.
Si tratta della sorella di Tommaso Zorzi, la giovane Gaia Zorzi, che è riuscita ad aprirsi sul web, nello specifico su Twitter, raccontando l’accaduto.
Gaia era a Maastricht per motivi di studio, e accettò un cocktail offertole da un gruppo di ragazzi mentre era a ballare con le sue amiche. L’incipit di un racconto da brividi che però costituisce la realtà per tantissime donne, una verità che è davvero necessario ascoltare.
“Grazie al cielo quella sera una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco, mentre l’altra ha continuato a far serata. Rimase pure in ospedale fino alle 6 del mattino”, ha detto Gaia. “Trovarono nel mio sangue Rohypnol un sedativo conosciuto come ‘date drug’. Anni dopo questo locale di Maastricht chiuse dopo che questa cosa successe a più ragazze e si scoprì che erano i baristi a vendere queste sostanze ai ragazzi che frequentavano la discoteca”.
Oltre che ‘date drug’, il Royhpnol è conosciuto come “droga dello stupro”, visto come spesso viene utilizzato, in modo brutale. Il motivo di condivisione di questo episodio da parte di Gaia proprio in questi giorni è legato alla vicenda che coinvolge il figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache La Russa, accusato di stupro.
Gaia Zorzi aveva condiviso, qualche giorno prima rispetto all’episodio che ha raccontato, sempre su Twitter, dei titoli riguardanti Ignazio La Russa, il padre dell’accusato. Proprio per questo, Zorzi ha voluto condividere una propria esperienza in merito, per ricordare l’importanza dell’ascolto delle vittime.
Infatti, Ignazio La Russa ha dichiarato in merito: “Lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo 40 giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne dà notizia – occupa questo tempo per ‘rimettere insieme i fatti'”; ha proseguito anche affermando: “Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza”.