“Non si chiamano neanche per nome”: tremendo sull’Isola dei Famosi | È successo dietro le telecamere
Confessione shock sull’Isola dei Famosi: il rapporto era praticamente nullo, eppure nessuno lo avrebbe mai detto.
L’Isola dei Famosi è forse uno dei reality più duri da affrontare, per lo meno a livello fisico, viste le privazioni in termini di bisogni essenziali.
Molti ne hanno parlato come un’esperienza rigenerante, di rinascita: forse perché una volta che il superfluo viene allontanato, è lo strettamente necessario che rimane.
Altre persone, dopo aver affrontato l’Isola, ne hanno tratto vantaggio e ne hanno parlato, invece, come un’esperienza che non ripeterebbero, forse troppo dura.
Infatti alle privazioni e alla vita in spiaggia si aggiungono le relazioni con gli altri non facili da gestire quando l’atmosfera non è del tutto tranquilla: uno dei concorrenti ne ha parlato approfonditamente, rivelando incredibili retroscena.
Honduras, l’inferno
Tra i concorrenti dell’ultima edizione andata in onda del famoso reality, c’è Marco Mazzoli, il conduttore radiofonico, vincitore di quest’anno. Nonostante la vittoria, però, Mazzoli non sembra molto felice di quanto affrontato.
Marco Mazzoli descrive la sua esperienza a Cayo Cochinos, sottolineando il fatto che era impossibile interagire con gli operatori – cosa che, almeno, fa capire la veridicità del reality, che deve dipingere un quadro sui rapporti e le esperienze dei soli partecipanti.
Mazzoli: “alcune persone ti piacciono, ma sono poche”
Marco Mazzoli si confessa dopo la vittoria: “La cosa brutta è che perdi completamente il contatto con tutto. Hai quotidianamente delle troupe intorno, inizialmente erano tre al giorno, poi diventano due, man mano che se ne vanno gli altri concorrenti”, ha raccontato, “Queste troupe sono composte da: autore, così si chiamano, autore operatore e audio. Quindi tra loro non si chiamano per nome perché non vogliono che tu sappia come si chiamano. Non ti parlano, tranne quando sei in confessionale perché ti fanno delle domande ma solo l’autore, gli altri due non hanno autorizzazione a parlarti, se ti parlano vengono cacciati. Se tu gli dici che ora sono loro ti fanno spallette, come per dire non te lo posso dire“.
Il racconto di Marco Mazzoli non finisce qui: “Una cosa che non rifarei mai più”, ha affermato, “è stata un’esperienza che mi porterò dietro per tutta la vita. Adesso che ho finito e che sono uscito posso dire anche piacevole, perché ti metti a dura prova fisicamente. è veramente difficile. Io non sono uno che piange facilmente, io piangevo sempre perché quando sei debole così inizi a diventare veramente molto sensibile. A me mancava mia moglie, mancava la casa, mi mancavano i miei affetti, il mio lavoro, la radio. Sei costretto a vivere per due mesi e passa con delle persone che insomma non è che ti piacciono tutte. E alcune persone ti piacciono, ma sono poche. Io ho creato un piccolo gruppo con cui mi sento ancora“.