Fuochi d’artificio: sono vietati in molte città | Occhio alle sanzioni
Quest’anno ci sono delle regole ferree da rispettare sull’utilizzo dei fuochi d’artificio: bene conoscerle per evitare le sanzioni.
Anche quest’anno siamo giunti al momento in cui bisognerà decidere come festeggiare la fine di quest’anno e l’inizio di quello nuovo.
Un momento catartico quello del passaggio dalle 11.59 a mezzanotte del 31 dicembre, che scandisce il nostro tempo mortale e convenzionale per fare sì che le nostre società acquisiscano senso: un senso che è tale solo se condiviso.
Ecco perché amiamo festeggiare il capodanno: preparare il cenone, gustare le lenticchie come da tradizione, accendere le stelline di natale…e spesso anche fare i fuochi d’artificio.
Bisogna, però, prestare attenzione alle norme divulgate in merito all’uso di questi meravigliosi oggetti, visto che risultano potenzialmente pericolosi: vediamo quali sono per non rischiare di incorrere in sanzioni.
I fuochi d’artificio e le leggi
L’utilizzo dei cosiddetti ‘botti di Capodanno’ è sempre stato oggetto di una forte discussione: tra le parti coinvolte la costante è quella degli animalisti.
Infatti, ormai lo sappiamo, i fuochi d’artificio tendono a terrorizzare gli animali domestici, e non solo, di conseguenza molti ritengono che si tratta di un’usanza tutto sommato evitabile per il bene dei nostri piccoli amici pelosetti. Non tutti, però, sono d’accordo.
Una campagna contro i ‘botti’
Una campagna in questo senso è stata promossa niente di meno che dal consiglio comunale di Belluno, che ha ideato e diffuso la iniziativa ‘Basta Botti’, che intende promuovere una maggiore consapevolezza per quanto riguarda gli effetti che i fuochi d’artificio hanno, ad esempio, sugli animali, e i rischi che comportano per gli umani stessi.
“Vorremmo passasse il messaggio che per festeggiare non serve materiale pirotecnico e che ogni nostra azione ha conseguenze su chi ci sta attorno”, ha spiegato il sindaco Bellunese, “in questo caso parliamo del disturbo alla fauna selvatica e del terrore che il rumore di botti, petardi e altro materiale provoca anche negli animali domestici. Per diffondere una maggior sensibilità verso il tema ci affideremo alle giovani generazioni privilegiando l’aspetto educativo. Spesso i nostri ragazzi imitano ciò che vedono fare senza essere davvero consapevoli dei rischi e delle conseguenze, con una buona informazione diamo loro gli strumenti per valutare con senso critico e scegliere cosa è giusto”, ha detto.