Carnevale, sulle tavole delle nonne emiliane è un piatto che non può mancare mai: la ricetta dei balanzoni bolognesi
A carnevale, pensa anche al primo: segui la ricetta delle nonne emiliane e prepara un buon piatto di balanzoni bolognesi.
Quello di carnevale è il periodo più colorato e più dolce dell’anno. Le strade si riempiono di persone mascherate, i bambini gioiscono alla vista di carri che sprizzano gioia e vivacità e il palato si rallegra assaporando i dessert tipici di questi giorni. Infatti, è tradizione preparare alcuni dolci in occasione di questa ricorrenza e, i più diffusi, da nord a sud, sono le chiacchiere e le castagnole.
Ogni paese ha i suoi segreti, indispensabili per ottenere delle vere golosità, come le castagnole romagnole, dorate fuori e morbide dentro. Sono davvero irresistibili e una tira l’altra. Ma, forse non sai che ci sono anche altri piatti, non appartenenti al dessert, tipici del carnevale.
Ce lo insegnano le nonne emiliane, che portano sulla tavola i golosi balanzoni bolognesi, dei tortelli verdi ripieni, che hanno alle spalle una lunga tradizione. Vieni a scoprire i segreti di questo primo piatto, per conoscere tutto ciò che lo riguarda e sentirti bolognese anche solo per un attimo.
La nascita dei balanzoni
Questo è un piatto tipico del periodo di carnevale, ma sono pochi quelli che sanno cosa si cela davvero dietro le sue origini. La pasta fresca prende il nome da Balanzone, una maschera della commedia d’arte di origine bolognese, che rappresenta colui che parla molto, ma non dice nulla. Viene chiamato anche Dottore, in quanto questo personaggio sarebbe dottore in legge e, infatti, Balanzone vuol dire bilancione, cioè bilancia, simbolo della giustizia.
Parliamo di un personaggio sempre vestito di nero, grasso, con accento bolognese e le gote arrossate dal buon vino. Ma, da dove nasce il piatto? Sembrerà scontato, ma tutto inizia in una libreria, nel 2015, da un libercolo di cucina. La Libreria delle Moline è aperta dagli anni Ottanta ma, a causa dei rincari, è costretta a chiudere. A questo punto, interviene Giovanni Favia, che decide di prendere in mano questo luogo e dargli più valore. Nasce, così, il Va Mo Là, attività di libreria con piccola cucina. Per Giovanni, è importante preservare la tradizione, anche nei piatti ed ecco che si imbatte in un libro che parla tortello matto verde fatto con gli avanzi.
Il cappello di Balanzone
Nel libercolo, non erano riportati gli ingredienti specifici da seguire, ma la loro forma ricordava il cappello della maschera di Balanzone e quindi Giovanni si mette all’opera per trovare il modo di portare nella sua librosteria questi tortellini. Prende ispirazione da un piatto preparato da un suo amico, triangoli verdi ripieni di ricotta e mortadella e, finalmente, riesce a lanciare i balanzoni bolognesi nel suo Va Mo Là.
Un tortello matto che stupisce e incanta il palato, nato da una serie di coincidenze che confermano il suo bisogno di emergere nel panorama gastronomico del luogo. Carnevale non sarà mai stato più goloso di così, grazie ai tortelli verdi con ricotta cremosa e dadini di mortadella, serviti con parmigiano e granella di pistacchio.