Allarme Peste Suina: se abiti in questa regione rischi grosso | Occhio alla carne killer
Emilia-Romagna: allarme peste suina, anche i consumatori di carne dovranno fare molta attenzione a ciò che ingeriscono.
Negli ultimi anni gli allarmi relativi al consumo di carne non si sono fatti attendere: le epidemie di malattie sono, infatti, una contingenza da aspettarsi visto le modalità con le quali alcuni allevamenti vengono condotti o alcuni contatti tra uomo e animale non debitamente controllati.
Proprio quest’ultima sembrava essere una ragione, o per lo meno un fattore, tra quelle che hanno portato alla diffusione del coronavirus, un virus che sappiamo essersi diffuso a causa di un contatto ravvicinato con alcune specie animali.
Quanto sta avvenendo in alcune regioni italiane con la peste suina ha senza dubbio a che fare con tutto ciò, ma ancor di più con la globalizzazione che ha reso il trasporto più veloce e soprattutto le nazioni più vicine: il battito della farfalla in un lato del mondo giunge anche solo in poche ore all’altro capo dello stesso.
La notizia della peste suina è giunta in un momento già molto complesso per la società contemporanea italiana e non sono: vediamo quali sono i dettagli di questa minaccia, i provvedimenti presi e le accortezze da osservare per non esserne investiti.
Peste suina, cosa fare
Gli allevatori italiani hanno lanciato l’allarme per quanto riguarda l’inizio di diffusione della peste suina africana: 40 casi si soni verificati proprio a Piacenza.
La malattia colpisce sia i cinghiali selvatici, che sappiamo stanno oltrepassando i confini riversandosi in alcune città come Roma, ad esempio, sia i maiali da allevamento. Oltre ai casi attestati a Piacenza, altri 17 sono stati rilevati in Piemonte e in Liguria, che soffrirono già nel 2022 per la registrazione dei primi animali morti proprio per il medesimo flagello.
Allarme per l’Emilia-Romagna
Molti sono i comuni, specie nel Piacentino, che hanno raccomandato gli allevatori di iniziare a prendere contromisure prima che l’allarme diventi ancora più concreto.
Mentre persino l’esercito sta spendendo alcuni suoi mezzi e diverse risorse per controllare e tracciare eventuali casi anche tra i cinghiali, nel Consiglio Regionale della zona interessata l’opposizione di Fratelli d’Italia si concretizza nella richiesta della nomina di un commissario speciale che gestisca l’emergenza. Anche in Basilicata la Giunta Regionale si è fatta avanti con lo scopo di prendere immediatamente le misure adeguate per poter arginare il fenomeno.