“Ci scusi il Pos non funziona”: se ti dicono questa frase chiama la Finanza | Ti stanno raggirando
Se gli esercenti non vi permettono di usare il Pos, attenzione, perché se si verifica questa situazione vuol dire che vi stanno raggirando, quindi chiamate la Finanza.
Il pagamento con il Pos ha acceso un forte dibattito, attualmente in corso, in quanto sono ancora molti i negozi e professionisti che si rifiutano di averlo a disposizione di tutti. Il problema di fondo riguardano le commissioni che l’esercente deve pagare.
Molti contestano per esempio il fatto che pagare un caffè di pochi euro con il bancomat sia una spesa abbastanza importante da sostenere e che alla fine il guadagno dell’impresario risulterebbe fortemente penalizzato.
A ogni modo, a prescindere da quali possano essere le diatribe in corso, oggi vogliamo rivelarvi in quali contesti chiamare la Finanza, nel momento in cui vi sentite rifiutare questo tipo di pagamento.
Una normativa presente già da diversi anni
Con l’aggiornamento della Legge n. 36 del 30 aprile 2022, gli esercenti non possono più rifiutarsi (in teoria) di far pagare i clienti con il Pos. La normativa recente prevede anche delle vere sanzioni per chi si rifiuta. In realtà, questa legge non è recente, essendo stata attivata il 30 giugno 2014, ma è sempre stata light, nel senso che nessuno poteva sanzionare nessuno in caso di rifiuto.
Le sanzioni previste, in caso di irregolarità nei confronti dei clienti sono doppie, in quanto è previsto: un pagamento di 30 euro in maniera fissa più un 4% del valore della transazione negata. Se andate a leggervi bene la normativa, avrete l’elenco completo di tutti i soggetti obbligati ad avere un Pos nello studio/negozio, passiamo dal dentista, ai negozianti, ambulanti inclusi, ai notai e così via.
Quando il pagamento con il Pos viene rifiutato
A qualcuno di voi è mai capitato di sentirsi dire la frase: “Ci scusi il Pos non funziona”? Attenzione perché in alcuni contesti, se i fatti sono ampiamente documentati, il cittadino può chiamare la Finanza e fare denuncia. Qualora il dispositivo, realmente non presentasse linea o mostrasse malfunzionamento, è palese intuire come non sia colpa del negoziante e quindi insieme potreste provare a cercare un punto di incontro, come per esempio il pagamento con casta di credito, Satispay o altre modalità elettroniche.
Nel momento in cui però vi doveste rendere conto che in realtà l’esercente voglia in qualche modo porvi un divieto, il discorso qui è differente, in quanto da normativa, non possono rifiutarsi di accettare il pagamento elettronico. In questo contesto allora, dopo aver raccolto delle prove, che sia un cartello vicino alla cassa, o il Pos che funziona perfettamente, potreste fare immediatamente denuncia alle autorità competenti. Il negoziante infine non è tenuto ad accettare bonifici o disporre delle autorizzazioni a tutti i circuiti di carte di credito.